"In questa mia mostra personale, "Armonie Naturali" - dichiara l'autore- vi invito a esplorare la, dove la pittura si fonde con la bellezza intrinseca delle cascate, immagini che mi colpirono già più di vent'anni fa, quando, per anni in estate, passeggiando per la val di Sole mi innamorai dello scorrere impetuoso dell'acqua fra sassi e rocce. Dal 2021 trascorro le vacanze estive nel Parco del Frignano e ho scoperto che anche in appennino ci sono torrenti che mostrano il loro fluire dell'acqua in scenari non meno incantevoli. Ogni tela racconta la mia personale interpretazione emotiva di come la natura danzi tra le sue forme più affascinanti. Celebrando con me la maestosità e la fusione tra il dinamismo delle cascate, la solidità dei sassi e la ruvidezza delle rocce, trasformate in opere d'arte che riflettono la mia connessione intima con il mondo.
"Gabriele Bianchi è un artista che conosce le varie tecniche pittoriche, ma quella a lui più congeniale è sicuramente l'acrilico che gli consente un'esecuzione immediata, senza ripensamenti. Una chiarezza di idee e una determinazione di intenti che il suo pennello trasforma in cascate, colte nel loro dinamic0 divenire come un forte sentimento che muta e ritorna. Traspare dalla rappresentazione delle cascate un amore per la natura profondo e puro, ma nello stesso tempo vigoroso e vitale con l'acqua nel suo virginale e possente candore che precipita come un lavacro esistenziale per poi placarsi in un sentimento panico che Bianchi riesce a comunicare. È sorprendente la resa dell'acqua che con irruenza spuma e poi via via si assottiglia in fili sottili e cangianti che legano l'uomo alla natura. Si avverte un sentimento di filiale riverenza verso parecchie cascate connotate coi loro nomi: Dardagna, Doccione, Rovinaccia, Cascadora, Dai Monti, Pison ecc. in una sorta di albo di famiglia rappresentato con devoto trasporto che coinvolge il fruitore.
Assieme alle cascate Bianchi introduce i un altro elemento interessante, il bosco. Se il tema della cascata rimanda all'acqua, origine della vita come ebbe adire un antico filosofo, il bosco è metafora della vita stessa. Sentieri e radure si alternano con intrighi di rami e scoscendimenti. L'ombra succede alla luce, il terreno insidioso a quello agevole. I tenui colori delle gemme ai colori cupi della terra e dei tronchi. Bianchi usa con sapienza i bruni, i teneri verdi, l'ombra e la luce che segna un cammino.
C'è, a mio parere una continuità fra bosco e cascate: entrambi sono declinazioni della natura, entrambi ci parlano anche della nostra vita".
Recensione del Prof Vittorio Baglieri